Rwanda – Progetto “Semi di speranza”

Obiettivo:

Contribuire a ridurre insicurezza alimentare, malnutrizione e povertà, supportando l’avvio di attività agricole con metodi eco-sostenibili, di microattività generatrici di reddito e la commercializzazione dei relativi prodotti da parte di donne riunite in gruppi informali e cooperative

Motivazione:

Il progetto mira a garantire la sicurezza alimentare e diminuire la povertà nel nord del Rwanda, attraverso il recupero dei saperi e delle sementi tradizionali, l’impiego di pratiche sostenibili in agricoltura, la promozione del microcredito e del cooperativismo tra donne.

L’obiettivo è quello di fornire a 60 donne il materiale, le conoscenze e l’assistenza tecnica necessari per autoprodurre cibo sano a scopo di consumo e vendita e per avviare delle microattività generatrici di reddito, migliorando con il proprio lavoro il presente e il futuro dei loro bambini

Beneficiari:

60 nuclei familiari a basso reddito, capeggiati da donne e circa 280 figli a carico

Costo totale:

circa 80.000 euro

Grazie per il sostegno!

  • semi di speranza
  • mamme al lavoro nei campi
  • mamme al lavoro nei campi
  • consegna dei kit per coltivare l'orto
  • Ivette, agricoltrice

Stato del progetto:  concluso

Approfondimento

Attività

  • Realizzazione di 6 orti “pilota” gestiti in modo collettivo da gruppi di donne opportunamente formate, con fornitura di sementi, prodotti e concimi naturali, materiale per realizzare compostiere, cisterne per la raccolta di acqua piovana e accompagnamento costante da parte del tecnico responsabile di progetto

  • Alla seconda stagione di semina, realizzazione di orti familiari e fornitura di piccoli animali di corte

  • Creazione di una “banca delle sementi”, in particolare per quelle rare e a rischio

  • Supporto alla vendita di parte dei prodotti nei mercati locali

  • Accompagnamento alla costituzione di una prima cooperativa agricola e fornitura di macchine per macinare il mais e altri cereali locali

  • Programma microcredito a favore delle 60 donne e delle socie della cooperativa

  • Educazione nutrizionale e controllo dello stato nutrizionale delle 60 famiglie coinvolte

  • Scambio di buone prassi in ambito dell’agricoltura biologica con esperienze significative italiane

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