Sotto il cielo di Buenos Aires

di Daniela Palumbo

Il libro tratta delle vicissitudini di una famiglia italiana, dalla partenza dalla madrepatria fino alla permanenza in Argentina, per concentrarsi ai fatti, avvenuti durante il periodo dittatoriale, durato dal 1976 al 1983. I temi affrontati sono quindi molteplici: l’emigrazione, la condizione economica e sociale in cui versava l’Italia nel 1952, la dittatura militare, il fenomeno dei “desaparecidos”, l’ingiustizia, la ricerca della verità, le nuove identità ritrovate e a volte rifiutate…

Il racconto inizia con la figura di Ines, ragazza di 12/13 anni, figlia di Angela Maria, una sarta, e di Antonio, un inserviente presso la famiglia del noto don Aldo. Ines scrive delle lettere alla cugina e agli zii che si trovano a Buenos Aires, al fine di organizzare la partenza per raggiungerli oltremare alla ricerca di una vita migliore.
Il processo di emigrazione non termina con l’attracco della nave su cui viaggiavano, ma continua con l’inserimento in una nuova cultura, con nuove persone, lontano dai propri amici italiani: Ines impara presto cosa significa la parola “nostalgia”, provandola sulla propria pelle.
Il tempo passa e Ines cresce, si innamora, si sposa con Felipe, un ragazzo argentino che balla il tango. Entrambi manifestano una personalità spiccata e la tendenza a non seguire il gregge. Siamo nel periodo della dittatura, ma nemmeno la paura ferma Ines e Felipe, ormai genitori, dall’aiutare i più bisognosi e i perseguitati dal regime perché “… ognuno di noi, anche il più piccolo, può fare qualcosa di grande per un’altra persona…” (pag. 89). Una notte di dicembre muta il destino dell’intera famiglia: Ines e Felipe, insieme al piccolo Pablo di 2 anni, vengono rapiti in casa, mentre Estela, la figlia più grande di 12 anni, viene incappucciata, legata ad una sedia e lasciata lì. Ed Estela aspetta, crescendo con la nonna Angela Maria, e struggendosi per i suoi genitori, per il rapimento del piccolo Pablo e soprattutto per Luna, il “fiore”, che Ines portava in grembo quando è stata rapita.

Inizia così la ricerca, la speranza, la rabbia, la tristezza di una mamma, Angela Maria, che vede scomparire sua figlia e la sua famiglia appena formata, e quella di una bambina, Estela, che all’improvviso perde tutto senza capirne il motivo… “… Estela disegnò dei grandi cuori e in ognuno mise i nomi della sua famiglia che non c’era più. In una cartolina però volle scrivere solo: PERCHÉ?…” (pag. 124).

Età di lettura: dagli 11 anni.

Sotto il cielo di Buenos Aires