Ottobre 2025

ITALIA – Siamo fatti di carezze

Enrico, nipote di Emilio Marchi (fondatore di Jardin de los Niños Argentina) e presidente della cooperativa di lavoro San Giorgio a Posadas, ha trascorso più di un mese in Italia, a Padova e nelle città vicine.
È stato un periodo per incontrare tanti amici, per conoscere persone nuove e per condividere momenti di solidarietà come l’iniziativa di raccolta fondi Road to Help, volta a donare una casetta di legno ad una famiglia che vive in una baracca nel barrio San Jorge.

Condividiamo con voi una riflessione che Enrico ha maturato in questi suoi giorni italiani: è un invito a dare e a ricevere amore!

Una domenica sono andato a messa a Ponte di Brenta e una strofa del canto iniziale diceva: “Vivere la vita è l’avventura più stupenda dell’amore…”
Ma che cos’è l’amore? Ce lo chiediamo?
I latini oltre 2000 anni fa l’avevano capito. A-mors, A privativo, mors mortis, morte, ovvero “amore è assenza di morte”, quindi l’amore è vita. Allora la strofa del canto si può leggere “vivere la vita è l’avventura più stupenda della vita”. Ma per amare c’è bisogno di uno sforzo che proviene dal nostro cervello cognitivo, dal cervello periferico, dalla corteccia, la parte più evoluta e recente del nostro cervello. Quello sforzo si chiama volontà, da cui deriva… volontariato.
Uso umilmente le parole della professoressa Daniela Lucangeli, filosofa, psicologa, neuroscienziata dell’università di Padova e della psichiatra Erica Poli cercando di non storpiarle troppo…
Sapete cosa succede quando un essere umano riceve amore? La neuroscienza, attraverso le neuroimmagini, ci dice che quando riceviamo amore si attivano aree profonde del nostro cervello primitivo, involontario, il più antico nella storia della nostra evoluzione. Si accendono aree che sono vicine e collegate ai nostri bisogni primari, come quando sentiamo sete, fame, bisogno di fare la pipì, aree vicinissime a quando il cervello sta per spegnersi definitivamente, quando dice al cuore di non battere più.
Dal 1997 ci sono neuroscienziati che ci dicono che siamo l’amore che il nostro connettoma ha ricevuto, soprattutto nella fase fetale e nei primi anni di vita. Il connettoma è l’insieme della nostra rete neuronale. Prima sapevamo che eravamo quello che c’è scritto nel nostro DNA, pensando al DNA come qualcosa di fisso che attraverso l’RNA messaggero dice alla cellula cosa fare… Poi invece è stato scoperto che c’è anche l’RNA messaggero che va al contrario, che riceve informazioni dall’esterno e le porta al DNA, quindi il DNA si può trasformare.
Quando una persona riceve amore, carezze, buone parole, buone vibrazioni, buone frequenze queste vanno all’RNA messaggero, che entrano poi nel DNA e lo trasformano. Quindi amare permette di salvare, di trasformare le persone con informazioni nel DNA che possono essere trasmesse per tre generazioni.
Quindi grazie a chi fa uso della propria volontà per amare e trasformare le persone in esseri emotivamente migliori o per alleggerire quello zaino pesante che alcuni si portano in spalla, perché spesso non è il macigno che schiaccia, ma il sasso che si aggiunge.

Road to Help

L’iniziativa solidale Road to Help si è conclusa con il ritorno di Enrico in Argentina: in un mese e mezzo si è riusciti a raccogliere il necessario per la costruzione di ben 4 casette per 4 famiglie del barrio San Jorge!!

Ma la raccolta fondi per donare una casetta di legno ad una famiglia bisognosa non si conclude!!
Infatti, sull’entusiasmo di questi risultati, si prosegue con il progetto UN TETTO PER TUTTI!

Anche tu puoi essere quell’amore che trasforma, che accende la vita, che alleggerisce lo zaino degli altri.
Sostieni il nostro progetto con una donazione: un piccolo gesto di volontà può riscrivere storie, generazioni, destini.
Perché non è il macigno che schiaccia, ma il sasso che si aggiunge. E tu puoi toglierlo.
Fai la differenza e…