31 agosto 2021

DALLA SCUOLA ALLA TERRA

Il progetto è stato realizzato nel periodo tra il 15 gennaio 2020 e il 15 gennaio 2021 grazie al contributo dell’8×1000 della Chiesa Valdese, con l’intento di migliorare le condizioni nutrizionali e la sicurezza alimentare dei bambini della scuola materna ARC EN CIEL (Repubblica del Rwanda, Distretto di Musanze-Ruhengeri, città di Ruhengeri e periferia) e delle loro famiglie.

ARC EN CIEL HA BISOGNO DI NOI

In particolare l’obiettivo era garantire l’autosufficienza alimentare di 47 famiglie vulnerabili capeggiate da donne vedove e rafforzare la loro autonomia finanziaria creando le condizioni per la continuità al termine delle attività.

In fase di avvio è stata fatta una iniziale valutazione della situazione economica e nutrizionale delle donne e dei bambini: nelle famiglie visitate sono stati trovati 109 bambini di età inferiore ai 5 anni, tra cui 26 in grave stato di malnutrizione.

Il 05 e il 06 febbraio 2020 si è svolta la formazione per l’intero gruppo: è stato realizzato un corso di formazione in tema di agricoltura con metodi sostenibili e allevamento ed è stata fatta anche una formazione nutrizionale per dare indicazioni su come preparare pasti nutrienti ai bambini, adeguati alla dieta locale. Sono stati realizzati anche un corso in microcredito e uno in marketing e vendita per la gestione di microprogetti imprenditoriali da sviluppare nei villaggi.

Oltre alla formazione sono stati forniti dal progetto sementi locali, attrezzature per la coltivazione (rastrelli, annaffiatoi, zappe), insetticidi e fertilizzanti naturali, materiale per realizzare compostiere nelle vicinanze degli orti. Le tecniche apprese durante la formazione agricola sono state da subito applicate nell’orto collettivo a scuola e negli orti familiari: nel mese di febbraio sono stai preparati i terreni, sono state preparate le compostiere ed è stata fatta la prima semina. Sono stati piantati fagioli, patate, mais, amaranto, carote, spinaci, cavolo. L’orto collettivo a scuola ha funzionato da “laboratorio” in cui sono state messe in pratica le nozioni apprese durante la formazione: una parte delle orticole sono destinate all’autoconsumo e una parte alla vendita.

A partire dalla fine di febbraio l’agronomo della Caritas di Ruhengeri (nostro partner in loco di progetto) ha avviato il lavoro di assistenza tecnica a domicilio per la cura degli orti con metodi eco-sostenibili.

All’inizio del mese di marzo in seguito alla diffusione della pandemia Covid-19 il Ruanda ha puntato su misure di prevenzione: per arginare la diffusione del virus il Governo ha deciso il blocco nazionale di tutte le attività. Le misure di restrizione sono state severissime: uffici, mercati, scuole, università… tutto chiuso. Vietata la circolazione con moto, bici taxi, e altri mezzi di trasporto. Le persone che vivono nei villaggi non potevano procurarsi acqua e cibo, rischiando di morire di fame e sete. La scuola materna ha chiuso ma il lavoro nei campi è fortunatamente proseguito.

Grazie al supporto dei nostri donatori abbiamo fatto un primo invio di fondi extra progetto per consentire la sussistenza a 19 famiglie di bambini in estrema esigenza che rischiavano di morire di fame.

Nel mese di aprile le restrizioni sono lievemente diminuite e sono state fatte dall’infermiere le visite per i controlli a domicilio dello stato nutrizionale dei bambini. Durante le visite sono state date indicazioni di educazione nutrizionale specifiche per sopperire contrastare carenze dovute a una dieta non corretta.

La consegna del microcredito prevista per il mese di aprile 2020 è stata posticipata al secondo semestre, nella speranza che le restrizioni dettate dal Governo per contrastare la diffusione del virus consentissero l’apertura di alcune attività.

Le attività di progetto sono proseguite come da programma, con qualche lieve scostamento: la prima stagione di raccolta è stata segnata dagli imprevisti della pandemia, che hanno rallentato il monitoraggio delle attività agricole perché vi erano molte limitazioni per gli spostamenti. I controlli per monitorare le colture si sono svolti in parte a domicilio e in parte attraverso contatti telefonici.

E sono proseguiti i controlli domiciliari per verificare lo stato nutrizionale dei bambini e per dare indicazioni per preparare dei pasti equilibrati.

Nel mese di agosto 2020 è stata creata la banca delle sementi per assicurare successive stagioni di semina.

Inoltre nei mesi di agosto e settembre le donne hanno preparato le compostiere per il concime organico e lavorato per la seconda stagione di semina: sono stati seminati amaranto, spinaci, carote, cavoli e patate.

Sempre nel mese di agosto è stato distribuito il microcredito: 28 donne hanno lo hanno impiegato per il commercio di sorgo, banane, arachidi e legumi 28; 8 donne lo hanno impiegato per l’allevamento di polli e conigli; 6 donne si sono dedicate alla vendita di carbone e sale mentre 5 donne hanno avviato un’attività di commercio vestiario. Le restrizioni legate alla pandemia hanno creato molte difficoltà per gli spostamenti legati all’acquisto della merce da vendere nei mercati: solamente le donne che avevano scelto il commercio di legumi e frutta (28 su 47) hanno avuto la possibilità di entrare nei mercati locali. Molte famiglie hanno utilizzato una parte della somma del credito per sussistenza. Fortunatamente l’orto familiare ha aiutato a superare la crisi alimentare e
le famiglie si sono supportate a vicenda.

Dal mese di settembre 2020 ogni mese le mamme si incontravano per condividere i risultati delle attività avviate con il microcredito. Hanno inoltre deciso di istituire un fondo di solidarietà col quale intervenire in caso di emergenze familiari: ogni mamma contribuisce con una erogazione di 500frw al mese.

Le attività di progetto si sono concluse a fine gennaio 2021.

L’obiettivo generale è stato raggiunto: il programma agricolo è stato realizzato ed è stata incentivata l’imprenditorialità delle donne.
Sono migliorati i mezzi di produzione nelle famiglie e sono stati avviati microprogetti che generano reddito. I bambini hanno una dieta equilibrata ed è migliorato il livello di salute.

Grazie di cuore a tutti i nostri donatori da parte delle 47 famiglie che insieme al sostegno dell’8×1000 della Chiesa Valdese ci hanno permesso di realizzare tutto questo!