Ottobre 2025
Gravidanza e maternità adolescenziali in Argentina
Intervista a Mabel
a cura di Bianca e Tommaso, volontari del Servizio Civile Universale
Ogni anno, in Argentina, più di 40.000 ragazze e adolescenti tra i 10 e i 19 anni diventano madri. Di queste, più di 1.000 hanno meno di 15 anni. Ciò significa che ogni giorno 3 ragazze tra i 10 e i 14 anni diventano madri, la maggior parte delle quali a seguito di abusi sessuali (Amnesty International).
“Le gravidanze indesiderate adolescenziali e la maternità precoce costituiscono un grave problema sociale e di diritti umani, che contribuisce ad interrompere i percorsi educativi e si traduce in un’integrazione precaria nel mercato del lavoro. Comportano anche rischi per la salute. Solo 4 adolescenti su 10 che hanno un figlio completano l’istruzione secondaria, il che evidenzia l’urgenza di affrontare questo problema. Lo Stato ha l’obbligo di garantire che i giovani abbiano informazioni, istruzione e accesso all’assistenza sanitaria affinché possano decidere liberamente del loro futuro”, ha dichiarato Mariela Belski, Direttrice Esecutiva di Amnesty International.
La maggioranza delle gravidanze adolescenti si perpetua da generazione a generazione e può essere frutto di diversi fattori come: scarsa autostima, cultura maschilista, povertà, bassa scolarizzazione ed educazione sessuale, mancanza di prospettive e progettualità futura, precarietà dei rapporti famigliari, marginalità, esclusione sociale, storie famigliari di violenza, abuso e maltrattamenti…
Per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema e riattivare le politiche di prevenzione delle gravidanze indesiderate adolescenziali, sono state presentate al Congresso diverse iniziative legislative, promosse da rappresentanti di diversi partiti politici.
Qualcosa è cambiato
Nel 2017, l’elevato tasso di gravidanze tra ragazze e adolescenti sotto i 20 anni era il doppio rispetto al tasso attuale. Studi recenti mostrano che, tra il 2017 e il 2023 il tasso di fertilità tra le adolescenti di età compresa tra 13 e 17 anni è diminuito del 64%, mentre tra le ragazze di età compresa tra 10 e 12 anni la riduzione è stata del 72%.
Il calo è stato registrato in tutte le giurisdizioni del Paese, anche in quelle con tassi di fecondità adolescenziale ben al di sopra della media nazionale. In particolare, se analizziamo i dati sul tasso di fecondità delle ragazze dai 13 ai 17 anni nella provincia di Misiones, vediamo che è sceso dal 19,4 per mille nel 2017 al 9,7 per mille nel 2023.
Nel 2006, l’Argentina ha compiuto un passo fondamentale nel campo dei diritti educativi e della salute sessuale approvando la Legge 26.150 sull’Educazione Sessuale Integrale, che ha sancito il diritto di tutti gli studenti a ricevere un’educazione sessuale completa, scientifica, laica e rispettosa dei diritti umani.
La legge stabilisce che l’educazione sessuale integrale deve essere garantita a tutta la popolazione studentesca e quindi agli studenti delle scuole primarie e secondarie pubbliche e private, nonché agli studenti degli istituti scolastici non universitari. Questo principio mira a garantire un’istruzione equa e universale, indipendentemente dal tipo di scuola frequentata.
A Posadas
Presso il Centro Educativo Integrale (CEI) del quartiere di San Jorge, una studentessa di 17 anni è ritornata a scuola poco dopo aver dato alla luce la sua bambina.
La scuola si è mobilitata per cercare di soddisfare le esigenze della neomamma e, insieme ai suoi compagni di classe, ha allestito una stanza accogliente in cui prendersi cura della bambina, con un fasciatoio e una poltroncina comoda per l’allattamento.




INTERVISTA A MABEL, DIRETTRICE DELLA SCUOLA SECONDARIA CEI SAN JORGE
È la prima volta che un’alunna della scuola ha un bambino durante l’anno scolastico?
Quella della maternità precoce è una tematica molto comune e, nella nostra scuola, c’è stato già un caso di maternità, ma la studentessa era riuscita a terminare il percorso scolastico prima di dare alla luce sua figlia; quindi non si erano attivati tutta una serie di provvedimenti che sono sorti in seguito con questa nuova situazione. In un certo senso Sol (nome della bimba) è la “nostra” prima gravidanza, dentro alla scuola.
E invece alunni maschi che diventano papà? Ci sono differenze?
Si, ci sono diversi ragazzi che sono diventati padri nel corso del loro percorso di scolarizzazione. La situazione è diversa tra ragazzi e ragazze quando si parla di genitorialità; generalmente i ragazzi continuano il loro percorso scolastico mentre per le madri è più complicato e spesso non terminano l’anno.
Come si prepara la scuola e cosa succede solitamente quando un alunno diventa genitore?
La scuola cerca di accompagnare i ragazzi durante questo percorso, fornendo uno spazio di ascolto e cercando di supportarli affinché portino a termine gli studi. Con Emily, nello specifico, la scuola si è attivata con una raccolta di vestiti, pannolini e tutti gli accessori di cui hanno bisogno la mamma e la bambina come una carrozzina, il tiralatte…
Come è nata l’idea di fare uno spazio per la madre e per la bambina?
Inizialmente Emily pensava di occuparsi della bambina in classe, quindi allattarla, cambiarla eccetera; però noi sapevamo già che avrebbe avuto bisogno di un suo spazio dove prendersi cura della bambina in tranquillità; quindi, abbiamo subito pensato di liberare una stanza (originariamente utilizzata come ufficio) vicino alla sua classe, affinché le fosse il più comodo possibile seguire le lezioni durante la giornata scolastica. Questa modalità ha funzionato: la ragazza ha le chiavi e quando ne ha bisogno può utilizzare il suo spazio.
Le ragazze/ i ragazzi e le famiglie ricevono qualche tipo di appoggio dal sistema sanitario e/o sociale argentino? E voi come scuola?
Sì, in generale in Argentina esiste l’“assegno familiare per figlio”, che viene percepito da tutte le famiglie e varia a seconda del numero di figli.
Nello specifico Emily, oltre a questo assegno, riceve anche una borsa di studio dal programma nazionale Progresar, che sostiene le famiglie con reddito basso affinché i figli possano continuare a studiare. Per mantenere la borsa, la scuola deve confermare che Emily continua a seguire regolarmente le lezioni.
E invece gli studenti come hanno reagito alla notizia della gravidanza e all’avere in classe una ragazza con un bambino?
Sono tutti molto entusiasti e comprensivi, la bambina è ormai parte dell’ambiente scolastico. I suoi compagni l’hanno subito accolta e il suo reinserimento in classe è stato positivo. I professori ovviamente sono felici di poter vedere la propria alunna continuare a studiare nonostante la difficoltà di essere madre, soprattutto così giovane.
Nella vostra scuola è prevista un’educazione sessuale (come previsto dalla Legge 26.150 del 2006 sull’Educazione Sessuale Integrale – ESI)?
Si, l’educazione sessuale si svolge in collaborazione con il Ministero della Salute che invia dei professionisti a tenere le lezioni sulla prevenzione.
Come è trattato il tema e come è la risposta da parte dei ragazzi? Vi è interesse?
C’è molto interesse, soprattutto perché non tutte le ragazze e i ragazzi hanno la possibilità di affrontare questi temi fuori da scuola e con adulti. Molto dipende dalla disponibilità dei genitori a parlarne e, proprio per questo, durante le lezioni riceviamo sempre tante domande. La scuola incoraggia questi momenti, perché è importante che gli studenti ricevano informazioni corrette e chiare da parte di professionisti.


Il Centro Educativo San Jorge è una scuola ma è anche il motore del cambiamento sociale della comunità: è accoglienza senza giudizio, è formazione basica ed è supporto emotivo e lavorativo che cerca di ascoltare i sogni dei giovani e di accompagnarli nella loro complessa crescita.
Aiutaci a combattere la dispersione scolastica e ad offrire opportunità concrete di inclusione sociale, culturale e lavorativa: con il tuo contributo possiamo costruire un futuro più giusto e ricco di possibilità per tanti giovani che sono nati e cresciuti in contesti di criticità e vulnerabilità!