Quando una semplice pioggia o una folata di vento può portarti via “tutto”

Gran parte del quartiere San Jorge di Posadas, ex discarica di vetro in cui Jardin ha iniziato la sua attività nel 1987, ha assunto oggi un volto più umano grazie agli interventi che l’associazione ha promosso in questi decenni: 800 case in muratura auto-costruite dagli stessi beneficiari al posto delle baracche, rete elettrica, rete idrica, rete fognaria, strade asfaltate, opportunità di accedere all’educazione, alla formazione professionale, a cure mediche e a percorsi di avviamento al lavoro.

Tuttavia, nelle zone più marginali e remote del barrio perdurano situazioni di estrema povertà e precarietà, vere e proprie baraccopoli, villas miseria.

200 famiglie, ossia 1300 persone di cui più della metà bambini, vivono tuttora in casette di legno, cartone e materiali riciclati, sorte lungo la riva di un ruscello scosceso e pericoloso. Qui non ci sono strade, ma sentieri polverosi, nessuna rete idrica, elettrica o fognaria o servizio igienico, salve qualche latrina. La casette hanno tetti in lamiera o cartone duro e pavimenti fatti di terra. Quando piove, i sentieri diventano impraticabili, le casette vengono invase dall’acqua e i materassi posti direttamente per terra diventano fradici; a volte basta una folata di vento per vedere volare via il tetto o le pareti. L’umidità è altissima e ogni famiglia conta almeno un caso di problemi respiratori o dermatologici. Sono famiglie di origini molto umili, provenienti dal vicino Paraguay, dalle zone rurali della Provincia oppure coppie giovani con figli senza sufficienti risorse economiche. Qui la malnutrizione infantile è diffusa, così come la violenza familiare.

Si tratta di una vera e propria EMERGENZA: INTERVENIRE E’ NECESSARIO E URGENTE

Come? Rafforzando la struttura delle casette, fornendo mobilio di base come armadi al posto di scatole di cartone, installando la linea elettrica e dei servizi
igienici prefabbricati in cemento, con la compartecipazione ai lavori dei beneficiari adulti. Inoltre, affiancando all’equipe tecnica composta da operai e elettricisti, anche un’equipe sociale che supporti le famiglie e che le avvicini ai servizi educativi, formativi, sanitari offerti dall’associazione.

Nel 2014 sono stati realizzati i primi 40 interventi a beneficio di altrettante casette precarie e 170 persone che vi abitano, soprattutto bambini e giovani, che hanno visto migliorare anche le loro condizioni di salute e ritrovare fiducia nella possibilità di poter creare con le proprie forze un futuro diverso.

Ora vogliamo portare a termine entro l’inizio dell’autunno altri 35 interventi, dando priorità a quelle famiglie capeggiate dalla sola madre e con elevato numero di figli, circa 140.

AIUTACI a garantire a queste famiglie e ai loro bambini

il DIRITTO A CONDIZIONI DI VITA PIU’ DIGNITOSE

e la possibilità di RICOMINCIARE.

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Come è cambiata la vita delle prime 40 famiglie coinvolte nel programma di ristrutturazione delle casette precarie nel 2014?

Lo abbiamo chiesto a Ilaria Cappellari, responsabile dell’area sociale di Jardin de los Niños Argentina e a Rita Lazlo, operatrice sociale dell’associazione che lavora al fianco delle famiglie più vulnerabili.